La provocazione. La deputata di Sel Serena Pellegrino presenta a Roma una proposta per integrare l’art.1 della Carta. “E’ il nostro patrimonio collettivo.. basta sperpero di talenti e conoscenza”

E’ il grande patrimonio del nostro Paese, forse il più affascinante e tecnicamente produttivo. Ed è giusto quindi che venga inserita nella Costituzione. Stiamo parlando della Bellezza, della grande bellezza che ha affascinato l’architetto Serena Pellegrino, deputata di Sinistra Ecologia e Libertà e che ha deciso di provocare gli italiani, presentando una proposta di legge costituzionale per integrare l’articolo 1 della Costituzione con il riconoscimento della Bellezza quale patrimonio identitario del nostro Paese.

“La Bellezza – spiega la parlamentare friulana, architetto e ambientalista Serena Pellegrino – è patrimonio collettivo, materiale e immateriale, del nostro Paese: cultura, arte, architettura, urbanistica, ambiente, storia. Solo attraverso il riconoscimento e la tutela di questo inestimabile valore può nascere l’inversione di tendenza che sta facendo declinare l’Italia in un processo di omologazione verso il basso, di sperpero di talenti e conoscenza, di devastazione dell’immensa ricchezza che questo popolo, con creatività, sapienza e connaturato istinto, ha saputo costruire”.

E prosegue: “E’ una battaglia che ci vede schierati numerosissimi, convinti e tenaci ed è arrivato il momento che l’impegno di un Paese deciso a salvare se stesso, coerentemente con la propria storia e la propria più nobile identità, abbia il sostegno di un eccezionale riferimento giuridico e ideale. Per questo vogliamo che l’art.1 della nostra Costituzione sia integrato da questo concetto, formulando un secondo comma rivoluzionario tanto quanto indispensabile. Solo dando rango costituzionale ad una simile consapevolezza, che deve diventare ispiratrice di azioni dirette a valorizzare e preservare la bellezza del territorio italiano e sostenere la crescita sul piano dell’economia, del lavoro, della progettazione dello sviluppo territoriale e del rafforzamento dell’identità collettiva, possiamo sperare di arrestare il consumo e l’abuso scellerato di quanto fa del Bel Paese una realtà unica al mondo”.

Affari Italiani, 27 giugno 2014.
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